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Costa Fortuna - Sapori esotici e paesaggi lunari -25 maggio/8 giugno 2025

  • Autore discussione Autore discussione Elide
  • Data d'inizio Data d'inizio
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
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Usciamo dalla Cattedrale, attorno alla Plaza del Pilar Nuevo, si trovano la maggior parte degli edifici storici.
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la Casa di Colombo, un edificio singolare che, oltre a testimoniare il passaggio di Cristoforo Colombo sull'isola, è un attestato della storia delle Canarie e delle sue relazioni con l'America;
L’edificio è un magnifico esempio di architettura coloniale delle Canarie
La facciata del Museo Casa de Colón è ornata da un magnifico portale in pietra scolpita, proveniente dalla cava di Tirma (Gran Canaria). Osserviamo i due leoni presenti sugli stemmi che sembrano fare la guardia. Il portale è sormontato sulla destra da un balcone in legno tipico delle case storiche della città.
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La Casa de Colón è una collezione di edifici che non esistevano all’epoca di Cristoforo Colombo. Il Palazzo del Governatore, dove si pensa abbia soggiornato Colombo, è stato demolito per far posto a nuovi palazzi costruiti tra il XVIII e il XX secolo. I loro patii sono stati conservati quando è stato creato il museo. Ce ne sono 4. 3 sono aperti ai visitatori.
Porta d'ingresso, museo Casa de Colon.
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Ricostruzioni della nave di Cristoforo Colombo.
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I magnifici soffitti della Casa de Colón.
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Modellini delle Caravelle.
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Modelli di barche in legno.
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Nel museo si trovano collezioni di mappe e modelli, opere d’arte, documenti storici, strumenti di navigazione.

Mappe dei viaggi di Cristoforo Colombo.
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Giungiamo alla piccola Chiesa di Sant’Antonio.
Il clima è cordiale, la guida ci dice di fare il suo nome dicendoci amici, per ottenere uno sconto all’ingresso.
Si tratta di un edificio splendidamente restaurato.
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L’eremo chiuso per decenni e recentemente riaperto, è stato restaurato da un gruppo di volontari che ora si occupano anche della gestione e dell’apertura al pubblico. I due volontari presenti durante la nostra visita, erano così orgogliosi del loro operato, da cercare in ogni modo di darci tutte le informazioni necessarie, con un entusiasmo che superava le difficoltà della lingua, loro non sapevano l’italiano né noi lo spagnolo, ci siamo capiti ugualmente.

Una foto testimonia la visita avvenuta del nostro Presidente della Repubblica Mattarella
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La storia della chiesa ci viene data nella versione in lingua italiana.
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Il mercato di Vegueta è un’esplosione di colori e sapori!
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E’arrivata l’ora di ritrovarci col gruppo, attendiamo il bus per il ritorno.
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Lasciamo Vegueta e percorriamo i 7 km che ci separano dal porto a Las Palmas …
…e arriviamo alla nave.
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Il rientro è sempre piacevole ed accogliente, osservo un altro dipinto … un'altra epoca…un’altra ambientazione.
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Le vele dell’atrio ci accolgono con nuovi colori…
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La sera usciamo dal corridoio al ponte 10, dove si trova la nostra cabina e raggiungiamo l’area esterna.
L’imbrunire ci regala una luce “speciale “che esalta luci e colori delle piscine.
Sono le 21, e ci avviamo al ristorante per la cena, attraversando, con un percorso diverso dal solito, il ponte 9 fino a prua. Con l’ascensore scendiamo poi al ponte 4 e ci troviamo alla porta d’ingresso del Michelangelo.
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Abbiamo da poco lasciato Gran Canaria.
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…a domani …alla quarta isola Canaria: Santa Cruz de Tenerife.
 
Il programma di oggi…
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Ore 6.30 - Le luci della notte, prima dell’alba, mi rivelano la costa di Santa Cruz.

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Solo alle 7.15, guardando dalla mia cabina, posso osservare, dal nuovo porto, la città completamente illuminata dal giorno.
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Ci avviamo a colazione e con i nostri tempi rilassati verso le 9.00, scendiamo per raggiungere il punto di incontro per l’escursione.
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Non conosciamo questo nuovo porto e preferiamo avere il tempo per trovare il punto di incontro e di partenza, con calma…. troppa calma…perché questa nostra premura ci creerà un disguido.

Le indicazioni trovate in app ma anche sull’Oggi a bordo, indicano il bus 49 e in banchina.
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Quindi cerchiamo la banchina ma …non la troviamo! Nel senso che dalla nave si scende direttamente all’interno del terminal e il percorso non ci fa “andare in banchina” ma conduce tramite varie uscite, percorsi, interni ed esterni direttamente in città.

Chiediamo indicazioni e non troviamo chi ci possa aiutare, non ci capiscono in italiano e neanche pronunciando la parola chiave “in banchina”, quindi percorriamo tutto l’edificio avanti e indietro per almeno tre volte in cerca di segnali o indicazioni che non troviamo, intanto sono arrivate le 9.30 e iniziamo a preoccuparci, forse perderemo l’escursione!

Finalmente di fronte al terminal, su un piccolo piazzale vediamo un gruppo di persone, ci avviciniamo per vedere se riusciamo ad avere informazioni. Ci viene incontro un addetto costa dell’ufficio turistico che ci chiede: – gruppo 49? -

…sospiro di sollievo e ci aggreghiamo agli altri.

Chiariamo poi che nelle indicazioni date in app o cartacee, in automatico viene riportata la dicitura bus e il numero, senza specificare che si tratta invece di un gruppo a piedi.

Anche l’indicazione “in banchina” trae in inganno e non è esatta, gli accompagnatori dell’ufficio escursioni in aggiunta, non avevano un cartello con indicato il numero dell' escursione oppure del gruppo, ma solo una cartellina dove venivano spulciati i nomi delle persone iscritte all’escursione, a mano a mano che arrivavano.

In aggiunta quando siamo usciti noi, la prima volta, chiedendo informazioni, non era ancora presente, né il personale Costa né altri crocieristi, perché troppo presto rispetto all'orario indicato.

Chiarito l’equivoco, attendiamo l’inizio dell’escursione.
Ore 9.50 sul piazzale antistante il terminal.
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Ore 10.07 ci allontaniamo dal piazzale raggiungendo un percorso pedonale , sopraelevato e parzialmente a "chiocciola" che conduce direttamente all’inizio della città.

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Ore 10.10, in pochi minuti siamo già in centro.
Ci fermiamo a Plaza de España , una delle piazze principali, si distingue per la sua fontana, al centro di un ampio specchio d'acqua. È utilizzato come luogo di incontro per le sue caratteristiche: laghetto, aree pedonali inserite in un giardino e frequenti spazi verdi.
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Dopo alcune spiegazioni generali, la guida ci accompagna verso le vie centrali.

Si ferma quasi immediatamente vicino alla Plaza de la Candelaria.

La piazza è uno dei punti di riferimento più importanti della città e ospita diversi edifici significativi, tra cui il Palazzo di Carta e il Casinò.

Al centro della piazza osserviamo il "Triunfo de la Candelaria", un obelisco in marmo scolpito nel 1768 che simboleggia l'apparizione della Vergine della Candelaria e l'evangelizzazione dei Guanci.

Il monumento presenta quattro statue in marmo alla base che raffigurano i Guanci che venerano l'immagine della Vergine della Candelaria posta sulla cima dell'obelisco.

La piazza ha avuto diversi nomi nel corso della sua storia (come Plaza del Castillo e Plaza Real) prima di assumere il nome attuale nel 1956 in onore della Vergine della Candelaria, patrona delle Isole Canarie.
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Visitiamo un esempio della tipica casa di Tenerife.
Dopo essere stato un edificio privato è diventato di proprietà del governo, al piano di sopra si trova un museo.
Inconsueta la presenza di un doppio cortile.
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Si ritorna nelle vie della città.
Arriviamo presso la Chiesa di San Francesco.
E’ stata una Chiesa Cattolica, poi diventata sede governativa, successivamente torna ad essere una chiesa.
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Nell’area antistante vediamo la statua di José Murphy un importante avvocato e politico delle Canarie del XIX secolo, si trova di fronte al Palacio de Justicia ,un edificio storico che ospita il Tribunale Provinciale di Santa Cruz de Tenerife e che si trova vicino alla chiesa.
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La targa commemorativa è stata dedicata a José Murphy dalla sua città natale, per aver ottenuto il titolo di Capitale della Provincia delle Canarie.



Torniamo alla chiesa, in origine è stato un convento francescano poi scomparso nei periodi storici successivi.
La sua collezione di statue religiose ha un gran valore artistico, storico e devozionale.
Ospita l'immagine del Signore delle Tribolazioni, di origine ecuadoriana e realizzata con pasta di mais. Quest'immagine è molto venerata nella città da quando nel 1893 fu portata in processione durante un'epidemia di colera, dopo la quale la malattia scomparve miracolosamente.
La pala centrale, di scuola andalusa risale al XVIII secolo e ospita le immagini di San Francisco d'Assisi, dell'Immacolata Concezione e di San Domenico. L'edificio è un esempio del barocco insulare del XVII e XVIII secolo e dispone di un portico neo-corinzio e di tre colonne scolpite nella pietra. Nelle sue vicinanze si trova la Cappella del Venerabile Terz'Ordine
Molti sono i carpentieri venuti dalle altre isole, per lavorare alla ricostruzione di questa chiesa.
Il tetto di legno di pino canario è anche il principale materiale usato.
La facciata sobria e bianca, tipica dell’architettura canaria, presenta due porte d’ingresso: una per la chiesa vera e propria a sinistra, l’altra per l’Eremo di San Juan Bautista a destra.
Entrambi sono realizzati in pietra vulcanica. così come all’interno, le colonne.
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Torniamo all’esterno e osserviamo il busto in bronzo dedicato al Dr. Santiago Beyro Martín, un illustre oratore sacro di Tenerife,
vissuto tra il 1859 e il 1926.
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Riprendiamo la passeggiata per le vie centrali.
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Il percorso è alternato tra vicoli tradizionali e vie moderne,
anche l’arredo urbano aggiunge sculture attuali a opere d’arte più antiche.
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Questa scultura è la Statua del Chicharro, rappresenta un tipo di pesce noto come suro o sugarello.
È stata donata alla città da un'associazione culturale venezuelana e installata nel 1979 in quella che ora è conosciuta come Plaza del Chicharro.
Il chicharro è un simbolo iconico di Santa Cruz de Tenerife e dà il nome ai suoi abitanti, che vengono chiamati "chicharreros".
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Attraversiamo il Puente Serrador, è uno dei ponti che attraversano il burrone di Santos.
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Durante la dittatura franchista e i primi anni della Transizione spagnola, il Puente Serrador era un luogo di socialità, incontri e repressione per le persone con identità di genere e sessuali differenti, in particolare travestiti e transessuali.

Era un punto di relazioni sociali, soprattutto provenienti dai settori popolari, che qui subivano spesso aggressioni.

Da questo ponte, nel Parque García Sanabria, nel 1978, fu organizzata la prima manifestazione per chiedere il rispetto della diversità, per il riconoscimento dei diritti e l'abrogazione della Legge sulla Pericolosità Sociale.

La targa è stata inaugurata il 28 giugno 2021.
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Raggiungiamo il Mercado de Nuestra Señora de África, noto anche come "La Recova".
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La visita di questo mercato ci introduce in una realtà di profumi e colori che esaltano i prodotti locali.
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L’aspetto architettonico è, come in tutti i mercati mediterranei, gradevole e interessante,
rispecchia le caratteristiche delle costruzioni locali.
Fu costruito nel 1943 quando gran parte dell'Europa fu devastata dai bombardamenti.

Il mercato esistente in precedenza,mancava di un'adeguata refrigerazione, causando difficoltà per i commercianti,
in particolare i pescivendoli che ne furono fortemente colpiti.
Durante quel periodo, Senjor Santes, il direttore economico delle isole, fa una scoperta notevole.
Scopre che la tecnologia progettata per scopi civili, compresi i dispositivi di raffreddamento,
era disponibile a prezzi notevolmente ridotti a causa dell'attenzione in tempo di guerra, ad altre priorità.

La realizzazione del nuovo mercato, è stata avviata su un progetto dell’architetto Jose Marrero Regalado,
incaricato di progettare il nuovo edificio in stile neocoloniale.
Traendo ispirazione dalla sua esperienza di progettista di chiese, Regalado incorporò una magnifica torre nella struttura del mercato,
aggiungendo un elemento sacro e maestoso all'edificio, una torre/campanile con orologio.
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Nella foto si vede un poster per la "Noche de Canarias en la Recova", un evento con gastronomia e musica dal vivo.

Nel 1944, il mercato fu consacrato come santuario dei mercanti e gli fu conferito il nome di Nuestra Señora de África,
in onore della Vergine d'Africa, che è anche la patrona di Ceuta. Una delle due enclavi del Regno di Spagna e una città libera situata nella costa nord dell'Africa, affacciata al mar mediterraneo.
È il mercato municipale più importante di Santa Cruz, ospita oltre 200 bancarelle che vendono prodotti freschi come frutta,
verdura, pesce, carne e fiori.
Nel 2019, è stato nominato uno dei dieci migliori mercati al mondo dal quotidiano inglese The Guardian.
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