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[Live] - Costa Deliziosa - Giro del Mondo 2024

Dopo avere esplorate l'interno dell'isola con le sue montagne e i suoi paesaggi brulli, facciamo ritorno verso Praia, percorrendo una strada tortuosa che tocca piccoli villaggi agricoli, zone boscose, terreni aridi e impervi, ampie vallate verdeggianti e ricche di coltivazioni e alberi da frutto.

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Capo Verde per noi è stato una sorpresa. Non avevamo grandi aspettative, invece abbiamo trovato paesaggi molto suggestivi e un ambiente naturale molto particolare. Certo c'è molta povertà e molte cose potrebbero essere migliorate, a cominciare dalla cura per l'ambiente e dalla pulizia... ma l'impressione è stata comunque positiva.

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Lasciamo il porto di Praia diretti verso nord-est. Costeggiando l'isola di Santiago, mentre il sole si avvia verso il tramonto, abbiamo modo di ammirare ancora il profilo frastagliato e suggestivo delle sue alte montagne. Lasciamo questa manciata di isole, estrema propaggine d'Africa proiettata verso l'Atlantico, verso l'America. Due giorni di navigazione ci separano da altre isole, che geograficamente sono ancora Africa, ma politicamente già Europa: le isole Canarie.
Per noi è già ritorno...

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Giorni 124 e 125: navigazione

Due giorni di navigazione nell'oceano Atlantico con rotta nord-est in direzione delle isole Canarie, varcando la linea del tropico del Cancro.
Meteo instabile: annuvolamenti con rovesci di pioggia, vento teso dal settore nord, mare mosso.
 
Giorno 126: Las Palmas de Gran Canaria (Spagna)

Il tempo incerto che ci ha accompagnato durante i due giorni di navigazione da Capo Verde non ci abbandona. Al nostro arrivo a Gran Canaria troviamo una giornata grigia e ventosa, con la pioggia sempre in agguato. Las Palmas de Gran Canaria, situata sulla costa nord-orientale dell'isola di Gran Canaria, è una città che incanta con il suo paesaggio variegato, dove natura e storia si fondono armoniosamente. La città si affaccia sull'Oceano Atlantico, regalando una vista costante e maestosa sul mare, che, a seconda delle condizioni della luce e del tempo, offre una tavolozza di colori che varia dal blu intenso, al verde brillante, al grigio un poco triste e malinconico di oggi.
Il porto della città, Puerto de la Luz, che oggi ospita la nostra nave, è uno dei più importanti di questa zona dell'Atlantico e contribuisce significativamente al dinamismo economico e culturale di Las Palmas. La zona portuale è un crocevia di influenze culturali da tutto il mondo, in un ambiente cosmopolita e multietnico.
A pochi passi dal porto si trova la spiaggia di Las Canteras, una delle principali attrazioni della città, estendendosi per circa tre chilometri di sabbia dorata. Il lungomare che la costeggia è animato da ristoranti, caffè e negozi, creando un'atmosfera vivace e accogliente.
Oltre alle sue splendide spiagge, Las Palmas è circondata da un entroterra montuoso e collinare, risultato della sua origine vulcanica. Uno dei punti di osservazione più affascinanti è il Pico de Bandama, un antico cratere vulcanico che offre una vista panoramica spettacolare sulla città e sull'oceano. I parchi e i giardini, come il Parque de San Telmo e il Parque Doramas, arricchiscono ulteriormente il paesaggio urbano con i loro spazi verdi lussureggianti, fontane e aree ricreative.

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Il quartiere storico di Vegueta poi è un altro gioiello di Las Palmas, con le sue strade acciottolate, gli edifici coloniali e le chiese antiche che raccontano la lunga storia della città. Passeggiando per Vegueta, ci si immerge in un'atmosfera d'altri tempi, con monumenti come la Cattedrale di Santa Ana e la Casa de Colón che testimoniano l'importanza storica e culturale della città.

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La Casa de Colón fu originariamente la residenza del governatore dell'isola e si dice che Cristoforo Colombo vi abbia soggiornato durante il suo primo viaggio verso le Americhe nel 1492, quando la sua nave necessitava di riparazioni. L'edificio è un magnifico esempio di architettura coloniale spagnola, con il suo splendido portale scolpito, il suo cortile interno ornato di archi e colonne, i balconi in legno finemente intagliati e dettagli architettonici che riflettono lo stile del periodo.
Oggi, la Casa de Colón ospita un museo dedicato a Cristoforo Colombo e alla storia delle Isole Canarie durante l'epoca delle grandi esplorazioni. Le collezioni del museo includono una vasta gamma di reperti storici, mappe antiche, strumenti di navigazione, modelli di navi e documenti che illustrano i viaggi di Colombo e le sue interazioni con le Canarie.
Il museo offre diverse esposizioni permanenti e temporanee che coprono vari aspetti della storia marittima e delle esplorazioni. Le sale espositive sono organizzate tematicamente, permettendo ai visitatori di seguire un percorso che va dalla preistoria delle Canarie alla conquista delle Americhe. Oltre agli oggetti storici, il museo dispone di sezioni interattive e multimediali che rendono la visita ancora più coinvolgente.

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Il quartiere di Vegueta presenta caratteristiche architettoniche che riflettono secoli di storia e influenze culturali diverse. Molte delle strutture più antiche di Vegueta risalgono al periodo coloniale spagnolo. Questi edifici presentano facciate austere e solide, con portali riccamente intagliati con motivi decorativi sobri ma eleganti. Spesso sono costruiti con pietra vulcanica locale. Una caratteristica comune delle case coloniali è il patio centrale, un cortile interno che funge da cuore della casa. Questi patii sono spesso decorati con piante, fontane e arcate. I balconi in legno poi, finemente intagliati e sporgenti sulle strade, sono una tipica caratteristica dell'architettura coloniale di Las Palmas. Questi balconi aggiungono un tocco di eleganza e artigianalità agli edifici.

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Le strade strette e acciottolate di Vegueta conservano il fascino del passato. Queste vie sono fiancheggiate da edifici storici, negozi e caffè che mantengono l'atmosfera autentica del quartiere. Alcuni edifici mostrano influenze mudéjar, una fusione di elementi islamici e cristiani. Questo stile si riflette in dettagli decorativi come soffitti in legno intagliato e intricati lavori in gesso. Altri edifici invece, risalenti al XIX e all'inizio del XX secolo, riflettono l'introduzione di elementi neoclassici e anche modernisti nell'architettura cittadina. Questa commistione di stili e di influenze diverse crea un insieme armonico, piacevolmente vario e che regala, a chi riesce a guardarsi intorno con sguardo curioso e aperto, innumerevoli scorci e angoli di grande suggestione e bellezza.

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Plaza de Santa Ana è il vero cuore di Vegueta, dominata dalla Cattedrale di Santa Ana e circondata da edifici storici come il Palacio Episcopal e l'Ayuntamiento (municipio). Le statue di bronzo di cani all'ingresso della piazza sono uno dei simboli della città.

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La Cattedrale di Santa Ana non è solo un luogo di culto, ma anche un simbolo della storia e dell'identità culturale di Las Palmas de Gran Canaria. È sede della diocesi delle Canarie e ospita importanti celebrazioni religiose e cerimonie civili. La sua architettura imponente e la sua ricca storia la rendono una delle principali attrazioni turistiche della città.
La facciata principale della cattedrale, rivolta verso la Plaza de Santa Ana, è dominata dalle due torri gemelle neoclassiche. Il portale principale è decorato con motivi rinascimentali e neoclassici, con sculture e rilievi che raffigurano scene religiose. Mentre le torri offrono una vista panoramica su Vegueta e sull'intera città di Las Palmas, permettendo ai visitatori di apprezzare la bellezza del paesaggio urbano e naturale circostante.

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La costruzione della cattedrale iniziò nel 1497 per volere dei Re Cattolici, Ferdinando e Isabella. La cattedrale è dedicata a Sant'Anna, la madre della Vergine Maria, che è anche la santa patrona della città. I lavori di costruzione durarono diversi secoli, un fatto che ha avuto la inevitabile conseguenza di produrre una fusione di diversi stili architettonici man mano che la struttura si evolveva. La cattedrale inizialmente fu progettata in stile gotico, come si può vedere dalle alte arcate a sesto acuto e dalle volte costolonate della navata principale. L'influenza gotica è particolarmente evidente nel coro e nel transetto. Durante il XVI e XVII secolo, le aggiunte e le modifiche alla cattedrale rifletterono invece lo stile rinascimentale. Questo è visibile nella decorazione delle cappelle laterali e negli elementi decorativi che combinano armoniosamente con le strutture gotiche originali.
Le torri gemelle della facciata principale, infine, completate nel XIX secolo, sono esempi di architettura neoclassica. Queste torri conferiscono alla cattedrale un aspetto maestoso e simmetrico, con linee pulite e proporzioni equilibrate.

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Il centro storico di Las Palmas de Gran Canaria è un ricco mosaico di stili architettonici che raccontano la storia complessa e articolata della città. Le influenze spagnole, mudéjar, neoclassiche e moderniste si fondono per creare un ambiente unico e affascinante, dove ogni edificio, ogni chiesa, ogni strada narra la sua storia e fa rivivere frammenti e suggestioni del ricco passato della città.

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Il tempo per la nostra passeggiata tra le vie di Las Palmas è ormai terminato: è tempo di fare ritorno alla nave. Il tempo grigio e piovoso non ci concede tregua. Piove, quando la nave lascia il porto di Las Palmas.
Rotta verso Gibilterra, verso il Mediterraneo, verso l'Europa. Dopo quattro mesi si ritorna a casa.
 
Giorni 127 e 128: navigazione

Dopo la partenza da Gran Canaria la nave segue, per tutto il primo giorno di navigazione, rotta nord-est nell'oceano Atlantico, mantenendosi al largo delle coste occidentali del Marocco. Le condizioni meteo sono migliorate, il vento inizialmente ancora teso diminuisce con il passare delle ore.

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Mentre ci avviciniamo a Gibilterra, l'Atlantico ci saluta con un bel tramonto dai colori caldi sopra la sua superficie tranquilla e quasi senza onde.

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Il transito dello stretto di Gibilterra avviene tra le 4 e le 5 del mattino del secondo giorno di navigazione. Durante la mattinata attraversiamo il mare di Alborán, il settore più occidentale del Mediterraneo, con rotta verso est: c'è ancora un po' di vento, ma il cielo è limpido e con una ottima visibilità, che ci consente di ammirare le vette ancora innevate della Sierra Nevada.

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Doppiato Cabo de Gata, a est della città andalusa di Almería, assumiamo rotta nord-est mantenendoci al largo delle coste spagnole e oltrepassando dapprima Cabo de Palos, presso Cartagena, poi, in nottata, Cabo de la Nao, oltre il quale entriamo nel mare delle Baleari.
 
Giorno 129: Barcellona (Spagna)

Dopo quattro mesi rimettiamo piede sul suolo europeo. Ormai sentiamo aria di casa...
Il porto di Barcellona ci accoglie con un "full" di navi da crociera: non ci capitava di vedere così tante navi tutte insieme da parecchio tempo e ci fa un po' d'impressione. Non ci eravamo più abituati. Spesso anzi, durante il giro, in molti luoghi siamo stati soli in porto, in perfetta solitudine. La folla di gente che si riversa in città è imponente: i meno di duemila passeggeri di Deliziosa spariscono nella massa di persone che affollano ogni angolo della città.
Non ho mai provato simpatia per i movimenti "no grandi navi", né mai ne ho condiviso idee e motivazioni. Però forse si sta davvero esagerando...
Il mondo delle nostre amate crociere sta cambiando, o forse è già irrimediabilmente cambiato. Che cosa sta diventando? Che cosa è già diventato? A volte, vedendo certe navi gigantesche, certe folle immense, certi itinerari ripetitivi e scontati, fatico a trovare quelle cose che mi hanno fatto appassionare a questo mondo tanti anni fa: le atmosfere intime, il fascino del viaggio per mare, l'emozione della scoperta di posti nuovi e sconosciuti, lo stupore di vedere scorrere davanti ai propri occhi tante cose belle, il piacere di incontrare e interagire con persone e culture diverse. Davvero fatico a riconoscere quel mondo che allora tanto mi ha affascinato.
Forse sto davvero invecchiando...

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Facendoci largo tra la folla raggiungiamo il centro città e un luogo in particolare dove ritorniamo spesso: la chiesa di Santa Maria del Mar.

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Santa Maria del Mar è una delle chiese più caratteristiche di Barcellona: costruita tra il 1329 e il 1383, è un magnifico esempio di architettura gotica catalana. La sua storia e le sue forme architettoniche riflettono il fervore religioso e la prosperità commerciale della città nel tardo Medioevo. La facciata principale è relativamente sobria ma maestosa, con due possenti torri ottagonali che fiancheggiano l'ingresso. Il rosone centrale, ricostruito dopo i danni subiti durante un terremoto nel XV secolo, è uno degli elementi più distintivi. Le mura esterne sono robuste e presentano una struttura lineare e con pochi ornamenti, in linea con lo stile gotico catalano che enfatizza la semplicità e la solennità.

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L'interno della chiesa è spazioso e luminoso, una caratteristica abbastanza insolita per una chiesa gotica. Le alte colonne ottagonali, sottili e slanciate, creano un effetto di leggerezza e slancio verso l'alto. Le vetrate colorate filtrano la luce naturale, creando un'atmosfera suggestiva e raccolta all'interno della chiesa. La copertura in ardite volte a crociera è elegantemente decorato con nervature in rilievo e l'assenza di un triforio o di un matroneo contribuisce alla sensazione di ampiezza e apertura.

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Salire sul tetto di Santa Maria del Mar offre poi un'esperienza indimenticabile, permettendo di ammirare uno straordinario e insolito panorama di Barcellona. Dall'alto, è possibile vedere alcuni dei punti di riferimento più iconici della città e ottenere una nuova prospettiva su questa vivace metropoli.

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In lontananza, si può scorgere la silhouette della Sagrada Família, uno dei simboli più riconoscibili di Barcellona, postumo capolavoro di Antoni Gaudí. Mentre sotto di noi si può osservare il dedalo di stradine strette e pittoresche del quartiere El Born, famoso per i suoi negozi, ristoranti e caffè storici. Un quartiere che conserva la caratteristica atmosfera medievale che si percepisce chiaramente dall'alto.

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Offre anche una splendida vista del porto di Barcellona e del Mar Mediterraneo. Da qui è possibile vedere le navi che entrano ed escono dal porto, nonché la linea costiera che si estende verso sud. Guardando verso ovest, invece, si possono ammirare le colline di Montjuïc, con il suo castello e il parco, e la Serra de Collserola, la catena montuosa che costituisce uno sfondo verde per la città.

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Nonostante l'affollamento (bisogna anche dire che è sabato pomeriggio...) è sempre piacevole passeggiare per il centro storico di Barcellona. Camminare lungo il percorso delle antiche mura romane, addentrarsi nel fitto reticolo di stradine medievali, ammirare la maestosità della facciata della sua cattedrale.

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L'elegante e rilassata atmosfera della plaza del Rey. Una piazza che è stata il vero centro politico e amministrativo della Barcellona medievale, sulla quale si affaccia il Palau Reial Major, la residenza dei conti di Barcellona e, successivamente, dei re d'Aragona. La piazza ha assistito a molti eventi storici significativi, tra cui l'accoglienza di Cristoforo Colombo da parte dei Re Cattolici al suo ritorno dal Nuovo Mondo.

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Ritornando verso il porto, ritroviamo Colombo che oggi, come quattro mesi fa, all'inizio del nostro viaggio, continua a indicare la rotta verso ovest, verso il Nuovo Mondo. Grazie Colombo, abbiamo seguito le tue indicazioni e siamo andati sempre verso ovest. Il tuo icastico gesto ci ha indicato la direzione, il tuo prezioso consiglio ci ha condotto attorno al mondo, ci ha fatto scoprire terre a noi sconosciute, ci ha fatto vivere un'avventura memorabile. Grazie!
Ora però è tempo di tornare a casa... Ci resta un ricco bagaglio di esperienze e di ricordi che non ci abbandonerà mai, ci resta la consapevolezza di vedere e giudicare le persone e le cose attorno a noi con occhi diversi, la percezione netta di essere ritornati diversi da come siamo partiti: umanamente e intellettualmente arricchiti. Tutto quello che un vero viaggio può e sa fare. Che deve fare. E non è poco...

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Le luci di Barcellona si affievoliscono perdendosi nel tramonto. Tra gli ultimi di questo viaggio.
Casa è sempre più vicina...

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Giorno 130: Marsiglia (Francia)

Cielo sereno, mare calmo. Sole splendente, ma aria ancora fresca di una primavera incerta e confusa, che sogna l'estate senza nascondere la nostalgia per un inverno che non vuole lasciare.

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Così ci accoglie Marsiglia, dopo una tranquilla traversata notturna del Golfo del Leone, sonnacchioso e indifferente, tutt'altro che intenzionato a mostrarci la forza del suo ruggito.
Oggi è l'ultimo giorno di questo nostro viaggio intorno al mondo e lo trascorreremo a bordo. Troppe sono le cose da fare in vista dello sbarco di domani, a cominciare dalla impegnativa impresa di preparare i (non pochi...) bagagli. Troppe le persone da salutare, compagni di viaggio in questi quattro mesi a bordo, sia fra gli ospiti sia fra l'equipaggio: per alcuni si tratterà sicuramente di un arrivederci, per altri sarà molto probabilmente un addio, per altri ancora... chissà.
Un sottile velo di malinconia accompagna il trascorrere delle ore di questa giornata di commiati. Innegabilmente è stata una esperienza singolare e coinvolgente, una piacevole avventura durante la quale si sono stabiliti rapporti di complicità e un senso di appartenenza comunitaria tra gli "abitanti" di quel microcosmo che è la nave. Si sono instaurate belle amicizie (che forse dureranno nel tempo, lo spero... o forse no, e vincerà l'oblio e la lontananza... ma "c'est la vie"...), si sono rivelate affinità e dissonanze, spontanee simpatie e sincere antipatie. Niente di cui stupirsi: credo sia normale che si sviluppino dinamiche interpersonali di questo tipo in un ambiente chiuso e confinato come una nave per un tempo così lungo. E devo ammettere che questo era uno degli aspetti che mi incuriosiva particolarmente in un giro del mondo.
Questi mesi che prima di partire sembravano così lunghi, sono trascorsi in un batter d'occhi. Ora non ci resta che godere di queste ultime ore del nostro viaggio. Guardando inevitabilmente oltre lo spartiacque costituito dallo sbarco di domani.

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Con la cabina stipata di valigie (alcune ormai chiuse, altre quasi pronte, altre ancora aperte dentro le quali cerchiamo di stipare tutto ciò che rimane...), assistiamo alla partenza della nave - l'ultima di questo viaggio - con lo sguardo distratto e distante. Con la mente già proiettata a domani, al rientro a casa, al ritorno alla vita di tutti i giorni.
Non sarà facile...
Non lo è mai... ma questa volta ancora meno...
 
Giorno 131: Savona

Ormai tutto è finito. Costa Deliziosa è ormeggiata al Palacrociere proprio come quella mattina dell'11 gennaio. Ma noi non ci stiamo avvicinando all'imbarco carichi di sogni e di aspettative come allora. Al contrario. Volgiamo le spalle a quella che è stata la nostra casa per quattro mesi, non senza un certo dispiacere, e un passo dopo l'altro ci allontaniamo. Voltandoci poi un'ultima volta, quando siamo già distanti, per indirizzare un simbolico e riconoscente cenno di saluto alla nave e al suo equipaggio che ci ha condotto per tutto questo tempo intorno al mondo.

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Siamo dispiaciuti, certo. Ma non tristi. Torniamo verso casa con gli occhi sognanti, ancora carichi delle mille immagini catturate in questi mesi, delle mille emozioni vissute. Immagini, emozioni, esperienze di luoghi lontani, di incontri straordinari, di un viaggio unico, che ci accompagnerà per sempre nella nostra memoria. Una esperienza di viaggio che ricorderemo con nostalgia. Che si riaffaccerà spesso nei nostri pensieri. Domani, fra un mese, fra un anno... già ora...
 
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