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- La potenza degli Sforza ed il genio di un'artista... -

capricorno

Super Moderatore
Staff Forum
Di chi stiamo parlando?...e chi erano....


Il primo...


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Ludovico il Moro....ambizioso, potente stratega militare.
Durante il suo governo Milano conobbe il pieno rinascimento e la sua corte ,divenne una delle più splendide corti nel nord Italia.



Poi c'è lui....il genio


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Leonardo da Vinci....artista , scienziato incarna in toto lo spirito universalista della sua epoca : il Rinascimento in tutti gli ambiti. Pittore, scultore, ingegnere, anatomista, botanico, inventore...insomma un genio!

Cosa li lega....

Ludovico, patrono di Leonardo da Vinci ed altri della sua epoca, amava circondarsi del bello e Milano durante il suo governo, conobbe un periodo d'oro.

Nel cinquecentenario della morte di Leonardo da Vinci, molte iniziative vengono svolte a svelare ciò che fece l'artista ed il suo committente, il potente Duca.

Il nostro viaggio alla scoperta di queste meravigliose realtà che ci porteranno alla conoscenza di un passato illustre, non partono da Milano, ma da un luogo molto vicino a Milano....in una città detta anche città ideale da Leonardo stesso...


- Vigevano -


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Alla fine del quattrocento, Vigevano conosce un momento di straordinario splendore economico, politico e culturale.
Ludovico il Moro, il Duca di Milano, particolarmente legato alla città, promuove molteplici iniziative tali da trasformarla in una seconda Milano. Un rapporto strettissimo tra le due città " capitali" sforzesche che, non a caso, vengono frequentate ed impreziosite da Bramante e Leonardo.
Nessuna città al volgere di quel secolo, neppure Firenze e Roma, può vantare di aver ospitato in contemporanea il più grande pittore ed il più grande architetto dell'epoca.


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La bella piazza in cui si staglia la Torre Bramantesca.


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Leonardo soggiornò diverse volte a Vigevano percorrendo le fertili campagne e annotando sui suoi taccuini le scale d'acqua, i mulini, il modo di sotterrare le vigne, le stalle che ospitavano i cavalli del Duca.
Leonardo nel disegnare la città ideale, si ispirò a Vigevano di cui Castello e Piazza Ducale costituiscono un possibile modello architettonico di moderno sviluppo urbano.


Potevo andare in questa città e non incontrare lui?.....


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...lo avete riconosciuto vero?

Ludovico il Moro , Beatrice d'Este...

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...preceduti dai figli...


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....si allontanano nella splendida cornice della piazza.....

A seguire.....


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Tutta la corte....


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....al seguito, saltimbanchi, giullari e a suon di tamburi gli armigeri con cavalli , spade ed armature tirate a lucido...


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E siamo catapultati così in un' altra dimensione...
 
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Poi c'è lui....il genio


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Leonardo da Vinci....artista , scienziato incarna in toto lo spirito universalista della sua epoca : il Rinascimento in tutti gli ambiti. Pittore, scultore, ingegnere, anatomista, botanico, inventore...insomma un genio!


Se vivesse ai giorni nostri una mente così superiore, saremmo noi terrestri ad andare sugli altri pianeti a fare i cerchi nel grano..
 
Ti seguo, Oriana, molto interessante, grazie.

Complimenti Oriana per il commento e relative foto.

Se vivesse ai giorni nostri una mente così superiore, saremmo noi terrestri ad andare sugli altri pianeti a fare i cerchi nel grano..

Vi ringrazio dell'interessamento, sono solo poche immagini ma mi piaceva condividerle.

Certi personaggi del passato lasciano un segno indelebile del loro passaggio, non vi è alcun dubbio , Leonardo è di grande spessore e ha dato le basi a ciò che tutti i giorni possiamo sperimentare. Molte sue creazioni...allora erano chiamate fantasie, hanno preso forma e si sono sviluppate nei secoli successivi.

Ma anche Ludovico il Moro e tutto il suo casato hanno saputo dare una grande impronta al loro secolo....lo vedremo a breve e proprio in questa città.

A presto...
 
Grazie Rodolfo. Si, posso affermare che è interessante su tanti aspetti.

Innanzi tutto la città ed i dintorni offrono parecchio , non solo dal punto di vista artistico/storico, è una città in continuo rimodernamento e offre un'accoglienza turistica notevole. Si pensi solo al comparto enogastronomico, qui c'è da sbizzarrirsi veramente. Noi siamo poi capitati in piena rievocazione storica, cosa chiedere di più!!....inoltre la ricorrenza dei 500 anni dalla scomparsa di Leonardo ha visto fiorire in questi luoghi diverse iniziative a ricordarne la presenza.
 
Complimenti Oriana!

Come sempre un tuo reportage ben narrato e condito da splendide immagini.
Interessanti i costumi d'epoca con relativa sfilata

Aspettiamo il prossimo...:D
 
Complimenti Oriana!

Come sempre un tuo reportage ben narrato e condito da splendide immagini.
Interessanti i costumi d'epoca con relativa sfilata

Aspettiamo il prossimo...:D

Grazie Davide.:)
Il prossimo reportage non so su cosa sarà o meglio, qualche idea c'è....per ora continuo su questo, perché non è finito, siamo solo all'inizio..;)
 
Grazie Oriana per averci fatto viaggiare attraverso le tue foto in un'altra epoca. Ludovico il Moro chiamava Leonardo "il genio" e Milano conobbe il pieno Rinascimento tenendo egli stesso una delle piu splendide corti del nord Italia. Non c'e' futuro per chi non ha passato. Grazie per il ricordo che riesci a rinnovare nel cuore di tutti noi!!!!!
Un caro saluto, Francesca ;) (carramba che sorpresa :D)
 
Grazie Oriana per averci fatto viaggiare attraverso le tue foto in un'altra epoca. Ludovico il Moro chiamava Leonardo "il genio" e Milano conobbe il pieno Rinascimento tenendo egli stesso una delle piu splendide corti del nord Italia. Non c'e' futuro per chi non ha passato. Grazie per il ricordo che riesci a rinnovare nel cuore di tutti noi!!!!!
Un caro saluto, Francesca ;) (carramba che sorpresa :D)

Carramba che sorpresa si!!!:p:p:p ciaooo!!
 
- Riprendiamo dal corteo storico:




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- Ben oltre 500 figuranti danno vita a queste rievocazioni, nelle quali oltre allo spettacolo folcloristico,
rievocano proprio uno spaccato di vita nel borgo. Eventi rinascimentali con giochi, tra cui il palio,
musiche e balli, apriranno il Castello che oltre allo spettacolo, offrirà uno spaccato di vita Rinascimentale.
Per un giorno potremo vivere i fasti della corte dell'ambiziosissimo Ludovico il Moro.

Un assaggio che si concretizza con cibi, bevande dell'epoca, affiancata da un'istantanea di come era
la vita a Castello e nel borgo, contemplando gli antichi mestieri delle 12 corporazioni abbinate alle contrade.
Ed è così che, prima di essere anche noi invitati a palazzo, nella Piazza Ducale si alternano le esibizioni dei
gruppi storici con le danze rinascimentali nella meravigliosa cornice di questa piazza.....vediamola....



- La Piazza delle meraviglie...... -








- Una delle più belle piazze rinascimentali d'Italia.
E' strettamente legata al suo Castello ne è l'anticamera sontuosa, magnifica che doveva sorprendere,
stupire letteralmente gli ospiti in visita al Duca.
Edificata in origini su tre lati, mentre il quarto è occupato dalla chiesa, Cattedrale di Sant'Ambrogio,
ma in origine non era proprio così.
Aveva l'aspetto di una larga strada contornata da edifici in gran parte colonnati con porticati come
la vediamo oggi, ma meno sontuosa di ciò che è oggi.
Al borgo primitivo ( oggi scomparso) ed al suo Castello posto in posizione sopraelevata, si accedeva
tramite una scalinata posta in corrispondenza dell'attuale Torre.
Durante il rifacimento che diede origine alla nuova piazza, lo scalone venne demolito.

La forma attuale è frutto dell'intervento risalente al 1680, realizzato dal vescovo Juan Caramuel y Lobkowitz,
detto più comunemente...Caramuel.
Una figura molto singolare, ne parleremo strada facendo.....

L'assetto della piazza venne definitivamente trasformato dall'invenzione fortunosa del Caramuel
che progetta una parete concava verso la piazza, una parete addossata alla Chiesa che non è
in posizione ortogonale rispetto all'asse della piazza. Questa facciata è come una quinta teatrale
che abbraccia, accoglie il recinto della piazza trasformandola e ribaltando il rapporto Sforzesco di
Piazza- Castello , in Piazza- Chiesa.

La pavimentazione è qualcosa d'incredibile: ciottoli e lastre in serizzo si alternano creando magnifici incastri;
ciottoli bianchi vengono inseriti formando disegni in cui poi, in epoca più tarda, verranno inseriti i lampioni.
E' un meraviglioso ricamo, visto dall'alto.........




- Anche gli affreschi verranno riportati alla luce di antichi splendori con restauri,attorno agli anni 1992/96
verranno ridipinte le decorazioni e ciò che resta degli affreschi originali sforzeschi.


Qualche immagine della piazza.


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E della particolarissima facciata della Chiesa



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.... continua...
 
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- Metti un Duca ambizioso... Ludovico il Moro, aggiungi un ingegnoso artista.... Leonardo, completa con una mente raffinata di un architetto di grido .... Bramante ed avrai un luogo perfetto ed unico nel suo splendore.....



- Il Castello...-


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- Leonardo arriva a Milano nel 1482 e rimane affascinato da questa città che nel 1482, superava i 100.000 abitanti; una delle poche in Europa con un così alto numero di cittadini. Rimane sorpreso dalla grande opportunità che generò il Rinascimento...allora era quasi poco più che trentenne. Vi rimase fino al 1500 lasciando molte impronte del suo passaggio.

- Ludovico il Moro nato proprio qui a Vigevano. Con lui tutto cambia, succeduto alla morte del fratello Galeazzo Maria Sforza , suo fratello maggiore, salì al potere in qualità di reggente al posto del nipote di soli sette anni, figlio di Galeazzo. Diede particolare impulso al suo potere, sapendosi destreggiare in modo accorto, tra alleanze e tradimenti tra gli stati italiani e riuscì ad ottenere una certa supremazia nel panorama degli stati rinascimentali italiani. Temendo soprattutto la potenza di Venezia, lego' alleanze con la Firenze di Lorenzo il Magnifico e con Napoli nella figura del re Ferdinando I e con il Papa, Alessandro VI Borgia.

Il 17 gennaio del 1491, proprio nella cappella Ducale del castello di Pavia, sposò Beatrice d'Este, figlia di Ercole I d'Este duca di Ferrara.....


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In questo che possiamo definire ritratto di famiglia, possiamo vedere i due coniugi con i rispettivi figli, inginocchiati al cospetto della Madonna in trono.... è la Pala Sforzesca, dipinta da non si sa chi...anonimo definito Maestro, custodita a Milano nelle sale della Pinacoteca di Brera.

A Milano ( ne do solo un breve cenno) Ludovico si fece promotore di diverse iniziative tutte mirate con l'intenzione di dare lustro alla sua Corte.

Milano conobbe un vero periodo d'oro, con la presenza a Corte di personaggi , artisti come Leonardo, Bramante oltre a numerosi letterati e poeti che dettero lustro a tutta la città. Nella città di Pavia, Ludovico il Moro promosse caldamente l'ingresso e l'insegnamento di facoltosi professori dell'epoca.

Nelle arti, lasciò opere di sua commissione che ancora oggi stupiscono e ci appaiono in tutta la loro bellezza: la fabbrica del Duomo che proseguì nei lavori, oltre che al Castello Sforzesco dove aggiunse nuove ale difensive; a Pavia la Certosa e a Vigevano l'ampliamento e la trasformazione di Palazzo Ducale, la sua amata residenza preferita.....vi sembra poco?

- Leonardo lo seguì in tutti i suoi spostamenti e sebbene a Vigevano non ci siano opere sue, non stette di certo con le mani in mano...


- I Codici -

Più volte nei taccuini e negli scritti di Leonardo da Vinci compaiono citazioni , dirette o indirette relative a Vigevano e al suo territorio che ne testimoniano la sua presenza. Con certezza il 2 febbraio del 1494, ritrae la scala d'acqua alla Sforzesca ed in seguito annota l'usanza nelle campagne vigentine, di sotterrare le vigne in inverno. Vi sono poi altre citazioni dirette di Vigevano, non datate, riferite ai mulini, al sistema di chiuse e incastri per regolare le acque ed i corsi d'acqua ed a un padiglione in legno forse da utilizzare nel Castello.

Nei taccuini inoltre si trovano citazioni di Vigevano, riguardanti la pesca dell'oro nel Ticino, dei sistemi di funzionamento dei mulini, della decorazione di una sala del Castello. Ma il riferimento indiretto più famoso è dato dai famosissimi disegni della città ideale, dove egli riproduce una piazza e delle scuderie del tutto simili a quelle esistenti a Vigevano a partire dai 1494.

Affascinante vero?....per me lo è...[emoji6]


Via alle immagini...ed a un breve racconto..

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Dalla piazza si sale attraverso lo scalone da sotto i portici, arrivando proprio a ridosso della Torre Bramantesca, che funge da ingresso principale....il Duca e Beatrice con tutta la corte, ci hanno preceduto prendendo posto sul palco d'onore e da lì seguiranno i giochi ed il palio.....


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...la confusione è tanta , una bella confusione, cerchiamo comunque di mettere a fuoco ciò che ci circonda...e ciò che vediamo è molto bello.



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... continua..
 
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- Il castello in sé è un complesso di edifici che costituiscono il più grande complesso di architettura militare, su un'area posta sul punto più alto della città, ha una superficie di 70.000 mq.sviluppata su 5 piani.
Sede e dimora signorile dei Visconti, i quali presero possesso delle case dell'antico borgo sviluppatosi attorno ad esso.

Operazione proseguita e conclusa dagli Sforza, potenti signori di Milano, che nella seconda metà del XV secolo, demolirono e ricostruirono parte del luogo. L'antico Maschio venne ulteriormente ampliato ed abbellito, diventando a tutti gli effetti uno splendido Palazzo Ducale, circondato da scuderie ed edifici a servizio per gli ospiti della sua numerosa Corte.


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- Ai primi accenni di roccaforte difensiva, susseguirono opere di ampliamento sempre tenendo conto come prima istanza, la difesa territoriale. Nel 1341, si deve a Luchino Visconti, podestà di Vigevano, la realizzazione di una Rocca di difesa, in origine detta oggi Rocca vecchia, posta ad una certa distanza dal castello ed inizia la trasformazione del castello nel nuovo fortilizio sede e dimora Ducale, che prende forma così come la vediamo ora.

I due fortilizi vengono uniti dalla cosiddetta " strada coperta"....che noi abbiamo percorso sia in discesa che in risalita.

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Ingresso della strada coperta...


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Androne d'ingresso...


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Percorso in discesa....

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Lungo il percorso, abbeveratoi per i cavalli...si noti ancora nel muro gli anelli per legare gli animali...


Una mappa per rendere conto dell'ampiezza di tutto il complesso...


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- Questa strada è un grande edificio fortificato lungo 164 metri e largo 7.50, che permetteva un rapido collegamento tra il castello e le campagne circostanti.

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In questa immagine il punto di arrivo lontano dal castello e si nota bene la parte della strada inferiore e l'inizio della superiore, una grande galleria che corre sopra la sottostante, una sull'altra...


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Entriamo e la percorriamo in salita...

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...molto luminosa rispetto a quella inferiore, anche qui alle pareti gli agganci per i cavalli.... l'impressione che si ha è di camminare sulla città....



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...infatti, dai vari aggetti aperti ma protetti da grate, si ha una panoramica sulla città vista dall'alto...


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..
Siamo quasi arrivati.....uno sguardo dietro ed uno avanti verso la luce che irrompe improvvisa...


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- Galeazzo Maria Sforza, nel 1466 , ordina nuovi interventi che abbellirono trasformando definitivamente il castello da costruzione fortilizio di difesa, in splendido Palazzo Ducale. Poco prima della sua morte diede inizio ad una nuova ala di palazzo, l'edificio della Falconeria, completato poi da Ludovico il Moro.


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- Con Ludovico il Moro, nato proprio a Vigevano, il progetto si attua in interventi e proporzioni rilevanti.
Il grande cortile viene svuotato dalle vecchie costruzioni, si costruiscono la terza scuderia, l'edificio delle cucine, il Maschio viene ampliato e venne realizzato un giardino pensile progettato dal Bramante.

Qualche immagine dell'interno delle scuderie, dove all'inizio di questo post vi avevo parlato delle rievocazioni medievali degli antichi mestieri...


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È proprio in questi ambienti che è stato ricostruito ed ambientati i diversi antichi mestieri e i banchetti con i prodotti coltivati nelle terre del Ducato, nonché l'allestimento con i cibi tipici di quel periodo con degustazione annessa....


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- Del complesso Bramantesco oggi resta ben poco, restano tracce sulle scuderie delle decorazioni pittoriche che lo stesso Bramante eseguì.
La torre del Bramante domina ed accoglie il visitatore ed anticamente veniva accolto proprio da qui...


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Il portale di chiusura della torre

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Sotto la torre, il vano d'ingresso con ancora tracce delle decorazioni

Da questo ingresso trionfale che ha come preludio la stessa Piazza Ducale, ingresso sontuoso e salotto di ricevimento degli ospiti a Corte. Ludovico voleva stupire ad ogni costo e ci riuscì sicuramente. La torre eretta sul punto più alto della città, fu il modello per la torre del Filarete nel castello Sforzesco di Milano.


Queste immagini si riferiscono alla torre di Milano, detta del Filarete nel castello Sforzesco

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...come potete notare sono simili.

Costituita da sezioni che si restringono avvicinandosi alla cima, offrono un buon affaccio ed il panorama da lassù permette di vedere da un'ottima visuale Piazza Ducale, il Castello ed il resto della città, con i suoi 55 metri dal livello della corte e 75, dal livello della piazza è oramai il simbolo della città.






.... continua...
 
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Ad un Signore si contrappone sempre una Dama....


- Beatrice d'Este -

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- Accanto ad un illustre, ambizioso stratega, doveva esserci una donna di assoluto carattere.... Beatrice d'Este.

Ma chi era?

- Beatrice, una giovane anzi giovanissima donna seppe dare la propria impronta a Milano ed a Vigevano suo feudo, nel pieno del Rinascimento.

Secondogenita del duca di Ferrara, Ercole I d'Este e di Eleonora d'Aragona, Beatrice nacque il 28 giugno del 1475. Le cronache di corte estense di allora, riportarono la profonda delusione del padre per non aver avuto il sospirato erede al Ducato di Ferrara, tanto che la piccola Beatrice visse un'infanzia decisamente solitaria( secondo gli storici). Crebbe a Napoli e solo verso i 10 anni tornò a Ferrara per essere educata agli studi umanistici.

Trascorsa l'adolescenza nello sfarzo della corte estense tra letterati, artisti, scultori e pittori, giunse in breve per lei il momento del matrimonio. Ma non uno qualsiasi...a quel tempo più di un nobile aveva chiesto la sua mano, nella speranza di stringere importanti alleanze.
Ma il duca, Ercole I, aveva da tempo preso accordi con il signore di Milano, Ludovico il Moro, che aveva da tempo mirato a sposarla per allargare così il suo raggio d'azione nell'ampliamento del suo regno.

Nella primavera del 1480 erano già stati portati a termine i patti nuziali tra le due corti, fu così che la piccola Beatrice arrivò alla corte degli Sforza.
Fu solo nel 1489 all'età di 15 anni, l'ambasciatore estense a Milano decise che era giunto il momento di fare incontrare i promessi sposi, che sino ad allora non si erano mai visti.
Cominciarono così tra i due lunghi scambi epistolari che si conclusero nel gennaio del 1491 quando si sposarono nella cappella del Castello Visconteo di Pavia.

E qui ecco che entra in gioco Leonardo...

Per festeggiare le nozze egli collaborò alle sfarzose cerimonie che si tennero presso il Castello di Milano, con costumi ed invenzioni pirotecniche sorprendenti per l'epoca.

Dei sei anni di vita coniugale ci restano le lettere che scrisse al marito, oggi conservate negli archivi storici di Milano. Il ritratto che emerge è di una giovane donna, molto attenta e osservatrice, con quella curiosità che la portava spesso a compiere viaggi nei feudi di Pavia e Vigevano, sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo.
Grazie a lei, a Milano, arrivarono grandi artisti e letterati, dando così nuovo vigore e lustro alla città.

La duchessa introdusse un nuovo gusto per i vestiti e la moda in generale, aprendo alle innovazioni del costume rinascimentale.
Ma tutto questo finì, quando Beatrice, non appena ventenne, morì a causa delle complicazioni durante la nascita del suo terzo figlio.
Ludovico il Moro ne uscì distrutto per la perdita dell'amata moglie, cominciò a trascurare gli affari ed in poco tempo andò incontro al declino politico ed economico. Morì prigioniero dei francesi nel castello di Loches in Francia nel maggio del 1500.


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In questa immagine il sarcofago posto nella Certosa di Pavia, con le loro fattezze mai utilizzato.... Beatrice d'Este è sepolta a Milano in Santa Maria delle Grazie...vicino al capolavoro che Leonardo da Vinci dipinse nel vicino refettorio.


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Accanto ad un uomo di potere una donna di grande intelligenza che ha saputo incarnare perfettamente il ruolo della donna nel Rinascimento italiano.







Continua....
 
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Ed eravamo rimasti qui...
Affacciati a questo androne che ci porta di nuovo all'interno del castello, un'altro ingresso non meno bello di quello che è dalla Piazza attraverso il varco della torre bramantesca.


Qui il castello è ancora più vicino, impossibile oggi da raggiungere se non attraverso questa via...il palco allestito per ospitare la Corte , i figuranti ed il palio che si sta svolgendo limitano lo spazio di visuale. Ma noi ora siamo qui e lo possiamo ammirare in tutti i suoi particolari.


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Ma qualcuno ci osserva dall'alto....


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Eccola! È lei...la padrona di casa...Beatrice

Ma non è la sola....


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Scopriamo così con grande nostra sorpresa che in affaccio alle finestre ci sono le Dame della borghesia rinascimentale che Leonardo dipinse durante il suo soggiorno a Milano. È una bellissima istallazione ad onore di Leonardo, e al piano terreno del Castello è stata allestita una mostra che lo riguarda....


Chi sono queste dame?


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L'avrete di sicuro riconosciuta....


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È il ritratto di Cecilia Gallerani , giovane nobile milanese , nota nelle corti italiane per la sua bellezza ed amante di Ludovico il Moro, la più celebre delle amanti.... più comunemente a noi nota , come " la Dama con l'Ermellino ".
Il dipinto venne commissionato a Leonardo da Ludovico il Moro, dipinta tra il 1488 e 1490. È un'olio su tavola e raffigura una figura a mezzo busto con un'impianto scenico notevole , ritratta in duplice rotazione , con una simmetria con il corpo rivolto a sinistra e la testa in contrapposizione rivolta a destra. Questo è uno degli espedienti tecnici più importanti tra quelli adottati da Leonardo, per non parlare poi dell'immagine. L'impareggiabile volto , meraviglioso ritratto femminile dallo sguardo intenso di sublime raffinatezza.

Leonardo nei ritratti femminili ne è maestro, oltre alla bravura ed ai tratti assolutamente naturalistici sa fondere il sentimento e l'anima delle sue dame. Si pensi a questo ritratto all'emozione coinvolgente che sa dare a chi l'osserva. Oltre la bellezza cattura le fattezze enigmatiche dei sorrisi non sorrisi...e la mente corre alla Gioconda, la Monna Lisa , di cui questa Dama ne è degna sorella.


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Ma ciò che stupisce è l'assoluta perfezione nella rappresentazione delle mani, che denotano nobiltà di forme, con le dita affusolate ritratte nei minimi particolari...la contrattura muscolare, le piccole pieghe della pelle il contorno delle unghie. Denotano una grande capacità di Leonardo nell'osservare il corpo umano, rappresentandolo reale. Tutto il resto del quadro denota una ricercatezza negli abiti rinascimentali, nei gioielli un magnifico scorcio della moda di quel periodo.

Vi assicuro che la visione di questo quadro dal vero vi lascerà senza fiato...

Altre figure di Dame si affacciano alle finestre....


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Celeberrima anche questa altra splendida opera di Leonardo.

La belle Ferroniere altro ritratto eseguito tra il 1490/95, più o meno nello stesso periodo del precedente. Ritratto molto controverso e con attribuzione incerta. Si dice possa appartenere a Lucrezia Crivelli , altra amante di Ludovico, o Isabella d'Este, sorella di Beatrice, o la stessa Beatrice...non si sa. Quello che è evidente è la bellezza del quadro, anch'esso come il precedente, ritratto a mezzo busto con una doppia torsione: il busto rivolto a sinistra, la testa questa volta è frontale.
Il volto si offre allo spettatore ma allo stesso tempo è sfuggevole, come se lo sguardo fosse colpito da ciò che noi non possiamo vedere. Anche per questo la visione enigmatica dello sguardo accresce il senso e l'aspetto di introspezione psicologica della persona.

Anche qui, notiamo la ricercatezza nella rappresentazione degli abiti, dei gioielli delle acconciature del tempo...insomma : sublime.




....Non vi trattengo oltre con la spiegazione di altre figure che da quelle finestre pare mi guardino....ma sarebbe bello se qualcuno di voi riuscisse ad andarle a vedere, garantisco lo stupore.


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Lasciamo così....

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... Ludovico e Beatrice...

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...il Castello e le " presenze " che lo animano per recarci a conoscere il " secondo genio" che ha vissuto questi luoghi....






Continua....
 
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Un'altra figura di spicco ha popolato la scena di questa città.
Si tratta di un personaggio eclettico di grande spessore, persona colta, uno scienziato del tempo....


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Eccolo....ritratto in un quadro conservato al Museo diocesano di Vigevano.

Chi è...e perché si trova lì?

- Juan Caramuel y Lobkowuitz -


Fu un grande scrittore ed erudito del seicento, e non solo...monaco cistercense, matematico e politico, architetto , inventore , filosofo, grafico, editore...in poche parole un secondo Leonardo da Vinci!

Ed è così con quest'ultima frase che ci viene descritto da una persona che ci guiderà alla visita del nuovissimo ( inaugurato proprio in questa giornata) Museo, nuovo museo, Diocesano....si trova poco a ridosso della cattedrale..

Qualche scatto...d'apprima del cortiletto d'ingresso a seguire i sotterranei, non da tutti visitabili..noi si, con un permesso speciale visto che, parlando con lui, non siamo della zona e quindi con piacere accogliamo l'invito.


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Sono soli pochi vani, ma ci viene spiegato, trovati quasi per caso durante i lavori di consolidamento e si vocifera che altri ce ne possano essere.

Il museo dapprima composto di sole poche stanze, con quest'ultimo progetto ha aumentato gli spazi espositivi. La prima parte è dedicata tutta a lui : Caramuel....chiamato familariamente così dai vigevanesi.

Nacque in Spagna , il padre un grande cultore di scienze astronomiche e sin da piccolo dimostrò le sue grandi doti. A 11 anni pubblicò la sua prima opera, a 15 si laureò in filosofia, a 17 entrò nell'ordine dei Cistercensi...laureandosi in seguito in teologia.

Un genio! E così lo definisce la nostra guida, dicendoci : " voi a Milano avete Leonardo, noi qui Caramuel!"

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Nel museo sono contenute una minima parte di ciò che fece...

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In questa antica opera la facciata di come era la Cattedrale di Vigevano...


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...questo è un antico modello in legno. Come ho avuto modo di spiegare, Caramuel progettò la nuova facciata, la quinta teatrale appoggiata alla vera facciata del Duomo.
Ma non solo...


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Questa antica cassaforte, una volta custodiva parte del tesoro del Duomo , lasciata aperta e guai a chiuderla!...pena il non riuscire più ad aprirla! Guardate gli ingranaggi....anche questi, opera sua.

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Antico forziere appartenuto ai Visconti


Ma interessante è vedere i trattati esposti...

Questo in particolare....

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Fu il primo inventore del sistema binario, ciò che è alla base dei nostri moderni cellulari e dei computer...e del sistema metrico nella musica. Grande grafologo e traduttore di numeri scritti in diverse lingue, fece costruire , poiché mancavano veri tipografi esperti e caratteri rari per le sue edizioni, una stamperia che fu chiamata Arca Santa.


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Il tutto senza tralasciare il suo primo compito : quello religioso.
Nel 1657 venne nominato Vescovo, arrivò a Vigevano nel 1673 e vi rimase sino alla sua morte, rimanendo molto attivo nel mistero pastorale ma coltivando altresì i suoi interessi. Una persona buona che ha saputo che ha saputo contenere le polemiche che aleggiavano nel secolo, specialmente teologiche, dimostrando buon carattere e rispetto per chi non la pensava come lui.

Una visita che ci ha anche commosso, eravamo gli unici " forestieri" e tutti gli altri del gruppo, vigevanesi di fatto e mentre la guida ci spiegava queste cose, annuivano in segno di affermazione..." un genio" che ha dato molto alla sua città.

La visita procede per i saloni del Museo/ palazzo vescovile...


La sala degli Arazzi. Restaurati dall'Opificio delle pietre dure di Firenze, il maggior organo competente in fase di restauro.


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Un ciclo di arazzi che percorrono le scene dei vangeli riguardanti " il figliol prodigo". Ci viene spiegato che questi sono tra i più belli e preziosi...arazzi rossi, per la predominanza di colori. Altri, meno belli , sono ancora in fase di restauro...ma i prezzi sono onerosi. Una fondazione privata sino ad ora è intervenuta e con questo preziosissimo aiuto, ha reso possibile la restituzione a noi tutti che li possiamo ammirare.

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Il Tesoro del Duomo.

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Guardate il cesello del retro di questo reliquiario..

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I soffitti..


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Il reliquiario più importante, contiene una spina della corona di Gesù.


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Gli antichi libri miniati

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La parte dedicata alla pinacoteca

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E per ultimo...la stupefacente infilata dei saloni del Palazzo, anch'esso appena riportato ad antico splendore.




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Si conclude qui, e concludo qui questo td, un po' insolito per un sito di crociere, ma...non si vive di solo quelle, almeno per me è così. Mi piace spaziare in ogni ambito e a volte, non ce ne rendiamo conto, ma a pochi passi da noi ci sono buone opportunità. Piccoli viaggi in attesa di esperienze più grandi e più complete ma che comunque allietano e sempre allieteranno i miei sogni....i cassetti sono tanti da aprire, ma...piano piano lì aprirò tutti.

Grazie a chi mi ha seguito.
Ciao.



Fine.
 
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Grazie Oriana, ho letto con piacere la tua visita a Vigevano É per me stato un ripasso piacevole perché Vigevano la conoscevo ma essendo passato molto tempo i ricordi si sono attenuati.
Quando ci incontreremo o sentiremo mi devi spiegare la rotazione del corpo e dei volti perché da incompetente non ho compreso molto se non quanto debba essere importante quanto hai citato.
Resto sempre più colpita dalle potenzialità turistiche italiane e da come potrebbero essere sfruttate al meglio. Abbiamo veramente tanto
Viaggiare é conoscere ed imparare, non importa il mezzo di trasporto, importa l'emozione che rimane in noi ed in questo siamo perfettamente in sintonia.
 
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