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Apprendo dal sito di Rai News:
La banchisa antartica ha intrappolato la nave “Astrolabe”, sulla quale si trovano cinque ricercatori italiani. Stanno tutti bene e sperano di poter raggiungere presto la terraferma.
"Completamente fermi dal 27 dicembre a ieri"
Sulla nave ci sono 12 membri di equipaggio e un gruppo di ricercatori provenienti anche da Francia, Australia e Nuova Zelanda. "Se tutto va bene – riferisce Corrado Leone del Cnr, che si trova sull’Astrolabe - ci vorranno ancora sei giorni di navigazione. Siamo stati completamente fermi nel ghiaccio dal 27 dicembre a ieri. Considerato che ci siamo imbarcati il 25 dicembre pomeriggio e siamo partiti il 26 pomeriggio, siamo a bordo già da nove giorni, contro i normali sei giorni di navigazione".
"Siamo andati lentamente alla deriva"
Gli altri italiani a bordo sono Lorenzo De Silvestri e Tommaso Nicosia dell'Enea, Francesco Pongetti dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), e il fisico Paride Legovini. "Ci siamo bloccati nel ghiaccio a 26 chilometri dalla stazione francese Dumont d'Urville - prosegue Leone - e fino a ieri siamo stati con i motori al minimo perché il vento da est spingeva la banchisa verso la costa, per cui siamo andati lentamente alla deriva".
Lenta ripartenza
Dopo una lunga attesa, ieri la situazione si è fatta più favorevole. “Il vento ha cambiato direzione e il comandante, vista la minore pressione dei ghiacci, ha provato a ripartire – aggiunge Leone - Nelle ultime 16 ore abbiamo fatto 16 miglia nautiche, mentre la nave normalmente ha una velocità di 12 miglia orarie. Continuando così, entro la giornata di oggi la Astrolabe dovrebbe giungere a vedere il mare aperto".
La banchisa antartica ha intrappolato la nave “Astrolabe”, sulla quale si trovano cinque ricercatori italiani. Stanno tutti bene e sperano di poter raggiungere presto la terraferma.
"Completamente fermi dal 27 dicembre a ieri"
Sulla nave ci sono 12 membri di equipaggio e un gruppo di ricercatori provenienti anche da Francia, Australia e Nuova Zelanda. "Se tutto va bene – riferisce Corrado Leone del Cnr, che si trova sull’Astrolabe - ci vorranno ancora sei giorni di navigazione. Siamo stati completamente fermi nel ghiaccio dal 27 dicembre a ieri. Considerato che ci siamo imbarcati il 25 dicembre pomeriggio e siamo partiti il 26 pomeriggio, siamo a bordo già da nove giorni, contro i normali sei giorni di navigazione".
"Siamo andati lentamente alla deriva"
Gli altri italiani a bordo sono Lorenzo De Silvestri e Tommaso Nicosia dell'Enea, Francesco Pongetti dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), e il fisico Paride Legovini. "Ci siamo bloccati nel ghiaccio a 26 chilometri dalla stazione francese Dumont d'Urville - prosegue Leone - e fino a ieri siamo stati con i motori al minimo perché il vento da est spingeva la banchisa verso la costa, per cui siamo andati lentamente alla deriva".
Lenta ripartenza
Dopo una lunga attesa, ieri la situazione si è fatta più favorevole. “Il vento ha cambiato direzione e il comandante, vista la minore pressione dei ghiacci, ha provato a ripartire – aggiunge Leone - Nelle ultime 16 ore abbiamo fatto 16 miglia nautiche, mentre la nave normalmente ha una velocità di 12 miglia orarie. Continuando così, entro la giornata di oggi la Astrolabe dovrebbe giungere a vedere il mare aperto".