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Sabor do Brasil, Rio de Janeiro gennaio/febbraio 2022

Suntin

Well-known member
Quando ho iniziato a viaggiare fuori dall'Europa mi sono dedicato da subito all'Asia, per mille motivi tra cui in primis la sicurezza, i servizi, migliori collegamenti aerei e più economici, ecc.
Però sono sempre stato affascinato anche dal Sud America, però il terrorismo mediatico ha sempre avuto la meglio e alla fine rinunciavo sempre per tornare in Asia, poi però è arrivato il covid, stop ai viaggi, tamponi, quarantene, questionari sanitari, frontiere chiuse e quant'altro.
Quindi due anni di viaggi estivi in Europa e Italia, ma niente extra UE.

Il Brasile, rispetto ai vari paesi asiatici è stato il primo a riaprie, bastava un formulario online e un tampone rapido di quelli da pochi euro e parlando con un conoscente mi dice che sarebbe andato a Rio con un gruppo di persone che avevano amici residenti e se mi volessi aggregare.
A sto punto era arrivato il momento di farmi "coraggio" e affrontare il viaggio verso ovest.

Volo con KLM a 780€ con bagaglio in stiva incluso.
Alloggio in airbnb, che senza entrare troppo nel dettaglio ho dovuto abbandonare facendomi rimborsare le notti non utilizzate e mi sono fatto ospitare per 3 notti da uno del gruppo che aveva un'appartamento grande con una stanza libera, nel mentre che uno dei residenti mi trovasse un'appartamento dove passare gli ultimi giorni.
Comunque gli alloggi a Rio sono di bassissima qualità in media e costano caro.

Arriviamo a Rio, sul volo siamo in 3, prendiamo un taxi a 100reais che ci porterà nei nostri alloggi a Copacabana.
Appena fatto il check in e posate le valige, decidiamo di andare subito al centro commerciale Rio Sul per fare la simcard del telefono e poter utilizzare l'app Uber che è fondamentale per spostarsi in Brasile e non essere spennato dai taxi ufficiali.
Qui subito ci imbattiamo nei disservizi brasiliani dove fare una sim sarà un'impresa, infatti quella fatta al centro tim non funzionerà mai.
Il giorno dopo abbiamo perso tantissime ore a girare per negozi fino che alla fine siamo riusciti ad avere una sim Claro e finalmente la nostra vacanza poteva iniziare, ma che stress se paragonato all'Asia dove esci dall'aeroporto con sim card e gb illiminati.

Anche perchè qui non puoi girare tranquillo con il tuo cellulare principale in tasca, quindi sempre meglio uscire con un cell vecchio che non ha sopra la nostra vita in caso di scippo (la cosa più comune ai turisti distratti che si fanno selfie) e ovviamente il mio vecchio cell non supportava la Esim.

Alla fine è bene ciò che finisce bene, a fronte di qualche ora persa, ora abbiamo internet sul cell secondario e l'altro al sicuro in stanza, che la vacanza abbia inizio.

Qualche info sparsa:
-il cambio era 1€ a 6.20 reais circa, quindi ottimi considerando che prima del covid per alcuni anni era la metà.
-si può pagare con carta ovunque, pure alle baracche in spiaggia che vi affittano lo sdraio e l'ombrellone.
-le porzioni di cibo sono mostruosamente giganti.
-l'açai è una droga buonissima alla quale non si può fare a meno e da nessuna parte del mondo lo troverete buono come qui.
-di giorno con un minimo di attenzione si ci muove tranquillamente a piedi o con la metro (e anche qui si può passare la carta ai tornelli, senza odver fare il biglietto) per il resto sempre utilizzare Uber.
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Droga pura per le mie papille gustative

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Porzione per una sola persona o_O

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Porzione per due a loro dire, ci abbiamo mangiato in 4.
Sotto quel pesce ci sarà stato un kg di riso.

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Boa viagem

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Questa città è vibrante, sarà la sua conformazione geografica con le montagne a picco sul mare.
Sarà per l'urbanizzazione selvaggia che ha fatto crescere le favelas lungo il fianco delle montagne che si arrampicano per dominare la città sottostante.
Sarà il calore della gente e della musica.
Sarà che nei weekend il lungo mare e le spiagge sono prese d'assalto.
Sarà la novità dopo tanti viaggi in Asia.
Ma la città ha una carica unica.

Certo come dicevo bisogna stare all'occhio sempre, non è un caso se c'è pienissimo di polizia armati fino ai denti, però tendenzialmente il rischio più alto di giorno è quello dello scippo per chi non sta attento mentre utilizza il cell è un ottimo che passi uno in bici, scooter o di corsa e ve lo strappa dalla mano, oppure in spiaggia non potete mai e poi mai distrarvi, eravamo in due io e quello che mi ospitava e gli dico "Mauro, mi metto a prendere il sole di schiena, stai all'occhio alla borsa"....
tempo 5' e si era già fatto fregare la roba da sotto il naso, uno lo aveva distratto e il complice aveva intascato, per fortuna che i ragazzi dell'ombrellone a fianco hanno avvisato subito i beach boys della baracca che sono riusciti a recuperare il mal tolto.

Avrebbero rubato ben poco, un cellulare vecchio, crema solare e pochi euro, ma sarebbe stata una grandissima rottura di scatole perchè c'erano dentro le chiavi di casa.

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Tramonto domenicale a Ipanema.
 
Al capolinea della metro (Jardim Oceanico) si trovva Barra de Tijuca che è forse il quartiere più residenziale e sicuro di Rio De Janeiro.
Peccato che siete lontano da tutto e muoversi per Barra è tutto un uber o auto a noleggio nel caso.

La zona vicino alla metro offre comunque tanti alloggi e una movimentata Rua Olegario Maceal con vari risto, bar, pub, locali.
A Barra ci sono anche tanti centro commerciali.

La spiaggia e mediamente migliore e più sicura rispetto alle più famose Copacabana/Ipanema.

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Ai piedi del Pan di Zucchero si trova la piccola spiaggia di Praia Vermelha, la spiaggia rossa.
Da evitare nei weekend visto che è super affollata e non c'è neanche lo spazio per muoversi.
Volendo si raggiunge tranquillamente a piedi da Copacabana.

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Nel quartiere di Lapa si trova Scalinata Selarón decorata dall'artista cileno Jorge Selarón che l'ha definita "il mio tributo al popolo brasiliano".

È costituita da 250 gradini ed è lunga 125 m. Le alzate dei gradini sono decorate con oltre 2.000 piastrelle provenienti da oltre 60 paesi di tutto il mondo. Non prima di completare una porzione della scalinata Selaròn iniziava a lavorare su un'altra sezione, cambiando costantemente, in modo tale che divenne un lavoro in continua evoluzione. Selaròn considerò sempre il suo lavoro come "incompleto" e dichiarò "Questo sogno folle e unico finirà solo il giorno della mia morte".
In origine, le piastrelle venivano recuperate da cantieri e mucchi di rifiuti urbani trovati nelle strade di Rio, ma negli ultimi anni la maggior parte di esse erano state donate da visitatori provenienti da tutto il mondo. Delle oltre duemila piastrelle che compongono la scalinata, oltre trecento sono state dipinte a mano da Selaròn con la raffigurazione di una donna africana incinta. L'artista non volle mai rivelare il significato di questo soggetto dicendo che si trattava di "un problema personale del mio passato". Successivamente il lavoro venne esteso fino ai piedi dell'Arcos da Lapa.
L'opera si rifà, forse inconsapevolmente ma probabilmente no, alla ben più antica Scalinata di Santa Maria del Monte di Caltagirone, che l'artista potrebbe aver conosciuto nel suo girovagare in oltre cinquanta paesi del mondo.


Zona abbastanza bruttina e molto turistica con un sacco di negozietti per la vendita di cachaça famosa acqua vite brasiliana disitillata dalla canna da zucchero.


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Alla sera Lapa è una via di movida con tantissimi locali, bars, pub, disco, live music ma considerando il quartiere e la vicinanza a Santa Teresa non ci sono belle facce in giro. Ci siamo stati due volte ma non mi sono mai sentito a mio agio e tranquillo, nonostante non sia mai successo nulla di che. Sempre tanta polizia e vigilanza armata in giro.
Però i locali della zona sono famosi per il fatto che bisogno tenere sott'occhio il proprio bicchiere per evitare bruttissime situazioni.

Per una serata molto meglio la Rua Olegario Maceal a Barra oppure la Rua Dias Ferreira a Leblon, posti molto più di classe in zone benestanti, certo prezzi più alti di cibo e bevande ma anche una sicurezza molto maggiore per evitare spiacevoli inconvenienti.
 
Un viaggio a Rio non può essere completo senza un tour nella favela.
Nella zona Sul ci sono la Vidigal e la Rocinha che sono "relativamente tranquille", ovviamente armi e droga girano in abbondanza anche qui ma ci sono anche bei posti come il Mirante Rocinha o il Bar da Laje a Vidigal... che hanno prezzi dei drinks in linea con i top bars dei quartieri più In della città, per farvi capire che comunque il business del turismo è arrivato anche in queste favelas "tranquille".

Parlando con un residente amico di amici scopro che una sua dipendente abita proprio alla Rocinha con la madre e la figlia e una domenica mi incontro con lei alla fermata metro di São Conrado dove dal lato del mare ci sono i palazzoni e un quartiere molto benestante e dal lato della montagna si erge immensa la Rocinha

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Da un censimento del 2022 era la favela più popolosa del paese con oltre 72.000 abitanti, si dice sia la seconda più grande di tutta l'America Latina dopo quella di Petare a Caracas.

Mi incontro con la ragazza all'ingresso della favela, non vi nego una certa emozione mista ad una sensazione di inquietudine vibrante.
Ma alla fine è una domenica mattina tranquilla, il sole splende la gente è in giro tra i vari negozietti, a messa, a portare i figli alla scuola di capoeira, ecc.


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All'inizio ero un pò titubante nel far le foto, non tanto per pericolo, ma per rispetto. Non volevo sembrare il classico turista "allo zoo" come quando si vanno a vedere i villaggi di determinate tribù in giro per il mondo che è sempre una cosa molto organizzata.
Però lei mi incitava a fare foto, orgoliosa della propria comunità.

Ovviamente nei vicoli con le cose brutte di queste realtà non potevo assolutamente fare foto, ma anche i loschi individui indaffarati nei loro traffici erano super gentili ed educati sia con lei che con me quando passavamo in certe stradine talmente strette dove due persone non riescono a camminare spalla a spalla.

Comunque nelle vie principali che salgono lungo la montagna non ho avuto nessun sentore di pericolo o visto cose strane, ma solo gente normale che passava la sua domenica facendo cose normali.

Dopo una lunga scarpinata per raggiungere i vari punti panoramici e il Mirante Rocinha dove ci siamo fermati per un drink rinfrescante e una valanga di selfie davanti al murales creato per essere troppo "instagrammabile", abbiamo preso le moto per scendere e farci portare fuori dalla favelas per salire su un Uber e andare in un beach club a Barra de Tijuca dove ci siamo incontrati col suo capo e altri ragazzi del gruppo per pranzo e pomeriggio in piscina, dove almeno non devi tenere d'occhio lo zaino tutto il tempo come in spiaggia. :D
 
Dalle stelle (la Rocinha) alle stalle (5* hotel)

Festa sul rooftop con piscina dell'Hotel Pestana sull'Avenida Atlantica di Copacabana.
Gran bella vista, gran bella musica, ma la gente..... tutti troppo impegnati a farsi il selfie perfetto con l'aiuto dell'amica/o con luce, specchietto e qualsiasi diavoleria per farsi una bella foto in un locale notturno...
Preferisco mille volte un baile funky popolare.

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Oggi saliamo al Cristo Redentore.
Statua alta 38 metri di cui 8 fanno parte del basamento ed è stata costruita tra il 1922 e il 1931.


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L'ingresso dello Stadio Maracanã, non essendo un fan del calcio non sono entrato a visitarlo, preferendo spendere il tempo in altre attività.
Ma sicuramente, per gli appassionati assistere ad una partita del Flamengo (tra le tante squadre di Rio è quella in assoluto col maggior numero di tifosi, oserei dire pure la più tifata di tutto il Brasile) lì dev'essere da pelle d'oca.

Lo stadio Giornalista Mário Filho, meglio noto come Maracanã, è uno stadio calcistico di Rio de Janeiro, in Brasile.
Ospita le partite casalinghe di Fluminense e Flamengo, oltre che saltuariamente di Botafogo e Vasco da Gama, e trae il nome da quello del quartiere di Maracanã, a sua volta derivante dal nome del fiume omonimo, che nelle lingue tupi-guaraní significa "pappagallo".
Inaugurato per ospitare il campionato del mondo nel 1950, l'impianto ha ospitato folle di oltre 150.000 persone in più di 25 occasioni e folle di oltre 100.000 persone in oltre 280 occasioni. A seguito dei lavori di adeguamento e rinnovamento in vista della Confederations Cup 2013 e del campionato del mondo 2014, l'iniziale capienza è stata ridotta a 78.838 posti a sedere, che ne fanno il più capiente stadio brasiliano, il terzo del Sudamerica.
Ha ospitato inoltre i Giochi Panamericani del 2007, le cerimonie di apertura e chiusura dei Giochi olimpici di Rio de Janeiro 2016 e due finali di Coppa Libertadores (2020 e 2023).
È il secondo stadio ad avere ospitato più partite dei mondiali di calcio, ben 15, preceduto solo dall'Azteca di Città del Messico.


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La Cattedrale di Rio de Janeiro

La cattedrale di San Sebastiano di Rio de Janeiro, conosciuta come Catedral Metropolitana, è stata costruita nel 1979.
La cattedrale è dedicata a san Sebastiano, ed è la chiesa madre dell'arcidiocesi di Rio de Janeiro. Prima della sua costruzione tale titolo spettava alla chiesa di Nostra Signora del Monte Carmelo, l'antica cappella reale e poi imperiale.
Ha un particolarissimo formato a tronco di cono di 106 metri di diametro e 96 metri di altezza, e può ospitare fino a 20.000 persone in piedi.


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